domenica 6 febbraio 2011

La rosa d'inverno



Ero questa rosa gialla
col cappello di neve,
pregna di longevità oltraggiosa.

Sgranavo il rosario delle stagioni
contro il senso dell’opportunità,
quando sfidavo i giorni
di fronte al prevedibile
e non cedevo il passo
ad alcun tipo di gelo.

Indossavo il sole delle grandi occasioni
anche nei momenti d’incalzante umiltà,
quando chinavo il capo
di fronte all’impossibile
o aspettavo invano
di sentire il mio nome.

Poi veniva.
Una goccia d’acqua e via di nuovo.

La rosa ostinata placa la sua sete
anche abbracciando il ghiaccio.
Quando è troppo stanca
di fronte all’ineffabile
dà le forbici alla mano
che la reciderà.

Ero in questa rosa.
O forse era lei,
ad essere in  me,
perché ora che essa non è più,
io sono ancora.


sabato 11 dicembre 2010

presenza


Le foglie mi passeggiano accanto,
stanotte.
Nel prato nero
non mi sento sola.

Sbagliavo,
confidando negli occhi.
Annaspavo in un buio
che non era vero.
Disperavo,
troppo presto.

Escluso un senso,
gli altri diventano forti.
Abbasso le palpebre
e mi regalo musica,
odore di casa,
acqua dolce,
carezza di un figlio.

Energia alternativa.

Lo stesso calore
di quando ti amavo così tanto
da farti paura.

venerdì 19 novembre 2010

assenza


Esco un momento,
tornerò presto.
Vado a prendere un sorso di stelle
per spalmarmelo addosso.

La pelle ha sete
e non c'è pioggia che la sazi
o sole.
La pelle è stanca
e non c'è letto che l'accolga
o cuore.

Che la colga.

Esco un momento,
tornerò dentro.
Quando sarò riuscita a posarmi
una mano sulla testa
e a sentirci
il tepore di un altro.

Forse una carezza
di luce
potrebbe bastare
per non avere freddo.




domenica 31 ottobre 2010

nuvole gemelle

Sembra ieri
che vedevamo in cielo
lo stesso disegno.
Due nasi appesi.
Anche le bocche tendevano all'insù.

Inciampare è un attimo
quando dimentichi
di avere i piedi
e gli occhi
fanno specchio dentro i suoi.

E' stato solo un soffio,
un gioco malandrino
di correnti.
Un battito di ciglia
e quel che c'era non c'è più.

mercoledì 27 ottobre 2010

E' già domani


Sorvoliamo.
Intanto che il sogno traveste
un attimo soltanto.
Scolorano
in argento pallido
i desideri 
sbocciati nel buio.
Notte,
muori sempre
senza sapere
se ti ho amata.

lunedì 25 ottobre 2010

che fare del proprio tempo libero

Intanto procurarselo, a costo di rubare ore ad attività socialmente più prestigiose, quali ad esempio fare carriera, mettere le corna al partner, giocare al superenalotto, guardare porta a porta (esiste ancora?).

Una volta strappato anche solo un misero quarto d'ora, togliersi le scarpe, coricarsi in un prato (possibilmente non umido, visto il precario stato di salute della sottoscritta) vicino ai soffioni, cliccare sul tasto OFF in alto a destra del cervello, resettare il sistema nervoso, e infine:

dare da mangiare ai pesci rossi.

Ah. Benvenuti.